Adolfo Wildt
Maria dà luce ai pargoli cristiani

Il bassorilievo Maria dà luce ai pargoli cristiani viene presentato nel 1918 alla Esposizione di Belle Arti di Brera, ottenendo un notevole successo. La critica contemporanea riconosce a Wildt un cambiamento, un passaggio dall’ispirazione gotica ai modelli della scultura toscana del Quattrocento, da Desiderio da Settignano a Mino da Fiesole. Il successo si ripete nel 1919 in occasione dell’esposizione alla Galleria Pesaro.
Wildt scolpisce tre esemplari in marmo del bassorilievo nel suo insieme, ora tutti appartenenti a collezioni private, la cui prima versione appartiene alla collezione Carraro. Nel 1919 isola la sola testa della Vergine e il gruppo dei pargoli, da cui nascono altre repliche in marmo e bronzo. Wildt esplora il tema prediletto della maternità, tralasciando l’approccio naturalistico-descrittivo in favore di una trasfigurazione allegorica. Converge modelli e iconografie eterogenei, dalla Madonna con Bambino alla Vergine della Misericordia, dall’albero di Jefte alla Trinità rappresentata dai tre feti collocati tra i rami.
Bibliografia
Adolfo Wildt 1868-1931, Arnoldo Mondadori Arte, Milano 1989, cat. mostra (Venezia, Ca’ Pesaro, 8 dicembre 1989 - 4 marzo 1990), pp. 169- 170; Elena Pontiggia (a cura di), Adolfo Wildt e i suoi allievi: Fontana, Melotti, Broggini e gli altri, Skira, Milano 2000, cat. mostra (Brescia, Palazzo Martinengo, 23 gennaio - 25 aprile 2000), pp. 64-65, 174; Paola Mola (a cura di), Wildt. L’anima e le forme, Silvana Editrice, Cinisello Balsamo 2012, cat. mostra (Forlì, Musei San Domenico, 28 gennaio - 17 giugno 2012), pp. 176-178 (con bibliografia precedente); Adolfo Wildt. Le dernier symboliste, Skira, Parigi 2015, cat. mostra (Parigi, Musée de l’Orangerie, 15 aprile - 13 luglio 2015, Milano, Galleria d’arte moderna, 30 ottobre 2015 - 30 gennaio 2016), scheda a cura di Omar Cucciniello, pp. 128-131 (con bibliografia precedente).