Eugenio Quarti

Salotto

Noce d’india, ebano, legni esotici, acero con tracce di anilina verde, intarsi di metallo, madreperla, rame, ottone, peltro. Piccola scultura in metallo argentato; specchiera 238 x 85 x 30 cm, étagère 174 x 70 x 29 cm, mobile a un’anta 191 x 78 x 37 cm, tavolo 75 x 107 x 59 cm, divano 96 x 124 x 50 cm, poltrone 96 x 50 x 50 cm, sedie 93 x 32 x 34 cm.

Eugenio Quarti parte da ragazzo per un apprendistato in uno stabilimento di mobilieri a Parigi. Al suo ritorno trascorre un breve periodo presso Carlo Bugatti, dove incontra il pittore Vittore Grubicy de Dragon, poi suo mentore. Rimane poche settimane nell’officina di Bugatti, il fremito dell’indipendenza lo sospinge a far da sé.

Il primo modello di Salotto di Quarti è composto da tre mobili, un tavolo, due poltrone, un divano e due sedie. Rappresenta l’eccellenza dello stile Liberty italiano e l’estrema raffinatezza dell’artista, ancora intrisa dell’orientalismo bugattiano. Bugatti è il primo a firmare sulla pergamena i suoi arredi, sulla stessa scia anche Quarti imprime la sua firma nelle creazioni con fili di metallo.

Il Salotto presente nella collezione Carraro viene esposto a Parigi all’Esposizione Universale del 1900 e a Torino all’Internazionale di Arte Decorativa Moderna nel 1902. A Parigi riceve il Grand Prix e, dato il grande successo, ripropone l’ambiente più volte per il mercato italiano con tappezzerie diverse e lievi modifiche. Arrotonda così la forma dello specchio nel mobile e sostituisce la scultura del giovinetto naturalistico della versione parigina con una donna art nouveau.

I mobili di Quarti sono ricchi di intarsi metallici e madreperlacei, inserti floreali in bronzo su legni pregiati come il cedro, il tek, l’acero e l’acacia, talvolta tinti. In uno dei mobili, infatti, si trovano tracce di colore verde, mentre alcuni schienali delle sedie si presentano in seta originale.

Il salotto esposto a Parigi è illustrato per la prima e unica volta nella sua completezza nel 1904. Una foto d’epoca è conservata nell’archivio Quarti a Milano e rappresenta una visione parziale con due mobili e due sedie. Un’altra foto d’epoca è pubblicata nel primo libro sul Liberty di Rossana Bossaglia. Da allora in poi fino a oggi i pezzi appaiono singolarmente nella letteratura e nelle mostre, in vendita sul mercato antiquario e nelle case d’asta.

Bibliografia

Arte italiana decorativa e industriale, febbraio 1904, p. 15. Parti del salotto pubblicati in: Le Figaro Illustré, novembre 1900, p. 21; Gigi, Corriere in L’Illustrazione italiana, n. 29, luglio 1900, p. 54; Natura e Arte, 1901-02, n. 15 p. 215; Arte italiana decorativa e industriale, giugno 1902, tavv. 28-29; L’Arte decorativa moderna, 1903, a. II, n. 6, p. 175; Guido Marangoni, Arredo e abbigliamento nella vita di tutti i tempi e di tutti i popoli, Società editrice libraria, Milano 1938, pp. 289-290; Milano 70/70. Un secolo d’arte, Editrice Edi, Milano 1970-72, cat. mostra (Milano, Museo Poldi Pezzoli, 1970-72), vol. I, p. 91; Eleonora Bairati, Rossana Bossaglia, Marco Rosci, L’Italia liberty. Arredamento e arti decorative, Gorlich, Milano 1973, p. 151 n. 184. Riproduzione di foto d’epoca in Rossana Bossaglia, Eugenio e Mario Quarti, Civica raccolta delle Stampe A. Bertarelli, Milano 1980 p. 55; Gabriel P. Weisberg, Italy and France: the cosmopolitanism of the New Art in The Journal of Decorative and Propaganda Arts, n. 13 , estate 1989, pp. 118-119.

Autore
Eugenio Quarti
Anno
1899