Arturo Martini

La Pisana

La Pisana è una delle opere di Arturo Martini più vicine alle atmosfere del Realismo Magico. L’opera ha avuto un’ampia fortuna critica, ulteriormente testimoniata dal numero di esemplari realizzati nel tempo in pietra, terracotta, bronzo. Immagine fantasiosa della protagonista del romanzo di Ippolito Nievo Le confessioni di un italiano, La Pisana viene modellata in gesso da Martini a Roma alla fine del 1928.

Nella capitale arrivano infatti gli amici trevigiani Comisso, Mazzolà e Scarpa a progettare iniziative per la rivalutazione di Nievo. Il gesso, sulla base del modello scolpito in pietra di Vicenza, viene comprato nel giugno del 1930 da Arturo Ottolenghi di Acqui Terme. Nello stesso anno, viene trasferito nell’atelier presso la villa Reale di Monza durante il periodo di insegnamento all’ISIA, e subisce alcune modifiche nella resa della capigliatura e nella posizione della mano sinistra.

L’opera risulta coerente con le modalità stilistico-compositive de Il bevitore (1928), del quale risulta essere la figura complementare. Le due sculture sono infatti il risultato di esercitazioni di stile sulla figura nuda femminile e maschile, interpretata in posizione orizzontale e in posizione verticale, e sui diversi rapporti del pieno e del vuoto rispetto allo spazio occupato dai corpi. L’esemplare in bronzo della collezione Carraro è una delle sei fusioni ricavate nel 1989 dalla seconda versione del gesso originale, a cura della Galleria Daverio di Milano.

Bibliografia

Gianni Vianello, Nico Stringa, Claudia Gian Ferrari, Arturo Martini. Catalogo ragionato delle sculture, Neri Pozza, Vicenza 1998, pp. 151-153 (con bibliografia precedente); Nico Stringa (a cura di), Arturo Martini. Creature. Il sogno della terracotta, Bononia University Press, Bologna 2013, cat. mostra (Bologna, Palazzo Fava, 22 settembre 2013 - 12 gennaio 2014), pp. 17, 19-22.


Autore
Arturo Martini
Anno
1928 (fusione 1989)
Tecnica
Bronzo. Numerato “0/6”.
Dimensioni
42×130×70 cm