Arturo Martini

Il bevitore

Il bevitore appartiene alla fase sperimentale di Arturo Martini in cui sfrutta diverse tecniche per realizzare grandi sculture in terracotta. L’artista utilizza ancora il metodo di approntare un modello in creta, per poi passare a uno stampo in gesso da cui ricavare alcuni esemplari seguendo la metodologia produttiva delle ceramiche in serie.

Lo scultore sembra ancora guardare agli enunciati dei Valori Plastici, costruendo una figura seduta mediante l’assemblaggio di coni e posture triangolari che si alternano sul cilindro del busto e del tronco.

Il problema della datazione dell’opera è risolto da Nico Stringa, che fissa la data dell’esecuzione al 1928 rifacendosi alla testimonianza diretta dell’artista. Martini infatti ricorda di aver realizzato la scultura nella fornace di Nervi, dove si trova la sede della manifattura ILCA per la quale realizza alcuni pezzi in ceramica. Il bevitore può essere considerato, insieme a La Pisana, una prova generale delle grandi sculture in terracotta, pezzi unici che inizia a modellare nel 1929. Ne esistono due esemplari: uno passato da Mario Labò alla collezione Jesi, ora nella Pinacoteca di Brera a Milano; l’altro originariamente nella collezione Basile di Albisola, ora nella collezione Carraro.

Bibliografia

Gianni Vianello, Nico Stringa, Claudia Gian Ferrari, Arturo Martini. Catalogo ragionato delle sculture, Neri Pozza,Vicenza 1998, pp. 154-155 (con bibliografia precedente); Nico Stringa (a cura di), Arturo Martini. Creature. Il sogno della terracotta, Bononia University Press, Bologna 2013, cat. mostra (Bologna, Palazzo Fava, 22 settembre 2013 - 12 gennaio 2014), pp. 11, 17, 20.

Autore
Arturo Martini
Anno
1928
Tecnica
Terracotta da stampo. Iscrizione sulla base: “Martini”.
Dimensioni
150×54×70,3 cm