Tomaso Buzzi
Coppa in vetro “laguna”, vetro incamiciato con inclusioni di foglia d’oro, piede applicato

Alla Triennale di Milano del 1933, la Venini presenta un’eccezionale serie di vasi e coppe su disegno dell’architetto Tomaso Buzzi. Quest’ultimo sperimenta una serie di nuovi materiali, sia in sculture dalle forme essenziali, come nella coppa in vetro laguna, sia in forme soffuse con una vena di ironico surrealismo. Nascono così i vari vasi-pesce, coppe-uccello, ibridi tra l’oggetto d’uso e la figurina, quasi un’anticipazione di certi temi sviluppati negli anni Cinquanta da Fulvio Bianconi.
Il prototipo di queste nuove produzioni appare già nel dicembre del 1932, sulle pagine della rivista Domus, dove Gio Ponti le descrive come «una serie di vetri muranesi di nuovissima tecnica, con la quale ottiene profondità e sfumature di colorazioni estremamente preziose per il gioco sovrapposto di diversi materiali. Presentiamo i primi vetri “Laguna” dal magico tono rosato di barena sommersa, eseguiti su disegni di Tomaso Buzzi».
Inedito