Fulvio Bianconi

Vaso a ventaglio, vetro a incalmo con canne di zanfirico nella parte superiore

Tra le opere disegnate da Fulvio Bianconi su committenza, spicca un curioso vaso a ventaglio dal gusto tipicamente ottocentesco. Caratterizzata da una notevole difficoltà di esecuzione brillantemente risolta dai maestri della Venini, la serie di oggetti viene presentata alla Triennale di Milano del 1947. A quel tempo, Paolo Venini critica la caduta di stile del vetro di Murano, vedendo realizzare manufatti equiparabili ai souvenir per turisti.

Questa vena ironica e dissacrante non viene però colta da Ettore Sottsass, architetto trentenne incaricato di allestire la sezione dell’artigianato alla Triennale. Nel suo libro autobiografico Scritto di notte descrive la sezione dedicata ai vetri di Murano come una struttura di grossi pilastri verticali attraversata da piani orizzontali in legno, rivestiti con carta d’argento per non interferire con i colori del vetro. Sottsass commenta così la disputa con Venini: «Io ero contento e anche i produttori dei vetri erano contenti, salvo forse il signor Venini che voleva esporre grossi pistoloni ottocenteschi di vetro opaco bianco e nero e io gli ho detto che non li avrei esposti».

Inedito

Autore
Fulvio Bianconi
Anno
1948-50 ca.
Esecuzione
Venini
Altezza
21 cm