Non la Venezia di Bellini e di Veronese e nemmeno la Venezia di Canaletto e di Guardi; piuttosto una Venezia molto più recente, che risale a meno di un secolo fa, una Venezia che i libri di storia dell’arte troppo spesso convenzionali ignorano o menzionano appena, come una sorta di passaggio obbligato, di post-scriptum espletato fugacemente, la Venezia delle creazioni del XX secolo. Certo, questa dimora ospitava pregevoli tele e sculture italiane del XX secolo, ma le arti decorative di questa stessa epoca erano le più superbamente rappresentate; e il loro interesse era piuttosto rivolto al vetro di Murano. Questa industria, quest’arte, conobbe, a partire dagli anni Venti, un brillante sviluppo che rinnovò radicalmente una tradizione momentaneamente assopita, chiusa su se stessa. Chi, oggi, ha piena cognizione di questa rivoluzione, a parte i pochi specialisti del vetro, qualche collezionista, qualche amatore, qualche mercante?
Francesco Carraro era collezionista nell’animo, ma non si accontentava di raccogliere quadri, mobili Art Déco e vetri di Murano. Considerava la sua casa come un’opera d’arte totale; e la disposizione di ogni oggetto e l’arredamento di ciascuna delle stanze erano sapientemente studiati. Avrebbe desiderato dedicare alla sua casa un libro che ne conservasse il ricordo, ma il tempo gli fu tiranno… Murano trionfava. Vasi di tutti i tipi, coppe, bicchieri a stelo, bottiglie e piatti erano sapientemente allineati sugli scaffali perfettamente illuminati (la luce artificiale esalta il vetro di Murano). Vasi di tutte le dimensioni, di tutte le forme, colori e trasparenze, e di tutte le tecniche, le stesse tecniche che i maestri vetrai, gareggiando virtuosamente tra di loro, seppero reinventare… Si rimaneva colpiti dalla diversità, dall’infinita capacità inventiva di questi maestri vetrai, questa diversità concessa dal vetro che permette di moltiplicare le gamme di colori, i giochi di luce, di giocare con i riflessi. Era uno stupore riacceso ininterrottamente, un piacere per l’occhio, in una parola: le bonheur.