Scultura

La sezione dedicata alla scultura chiude mirabilmente la scena Novecentesca.

Le tre opere di Wildt, presenti in Fondazione e a Ca’ Pesaro, legano scultura e arti decorative in una trama indissolubile, enfatizzata dall’ambientazione del museo. A questi si aggiungono i due capolavori di Arturo Martini, con un fil rouge che lega opere e artisti. Il freddo, ma sensuale, bronzo della Pisana dialoga con il Parsifal di Wildt, mentre lo strepitoso Bevitore in terracotta silenzioso, discreto eppure monumentale, chiude la seconda sala della Fondazione. Un finale in grado di ribadire il gusto di Chiara e Francesco Carraro nell’esaltare la bellezza artistica.