Paolo Venini

Cusano, Milano 1895 — Venezia 1959

Protagonista del design del Novecento, Paolo Venini nasce come imprenditore e avvocato, ma si innamora del vetro conoscendo l’antiquario veneziano Cappellin. Sono famose le sue vetrate policrome di nuova concezione rispetto al tempo, in cui i pannelli vengono fusi con semplici decori e inseriti in un telaio metallico per ottenere una superficie unica.

Con Cappellin decide di aprire un’impresa a Murano nel 1921. Venini si occupa della realizzazione, Cappellin della commercializzazione della produzione e Vittorio Zecchin della direzione artistica. La sinergia tra i tre contribuisce al lieto esordio dell’azienda, impegnata a uscire dalla decadenza ottocentesca in cui stagnava il vetro muranese.

Le prime opere riscuotono grande successo alla Biennale di Venezia (1922) e alla Prima Biennale di Monza (1923). Nel 1925, durante L’Expo di Parigi, Venini e Cappellin decidono di separarsi. L’imprenditore milanese fonda così la sua vetreria la Venini & C assieme a Francesco Zecchin e Napoleone Martinuzzi. L’azienda cavalca il fermento culturale dell’epoca, puntando su ricerca stilistica e sperimentazione tecnica. Propongono infatti nuovi oggetti rispetto alla tradizione, ne sono un esempio le vetrate ed gil elementi di illuminazione pubblica e privata. Lo stile di Venini si discosta da stereotipi e riproposizioni storicistiche, influenzato dalle continue collaborazioni con artisti diversi dall’artigianato vetraio. Tra gli anni Trenta e Cinquanta l’attività attrae gli artisti, designer e architetti i più originali dell’epoca, come Bianconi, Buzzi, Giò Ponti, Lancia, Scarpa e Pulitzer. La Venini & C diventa la più celebre e innovativa tra le industrie del vetro, la cui produzione inimitabile fa di Venini l’azienda leader tra tutti i marchi muranesi.