Carlo Bugatti è conosciuto per il suo inconfondibile stile eclettico, con cui primeggia tra la fine dell’Ottocento e la prima parte del Novecento.
Attivo in Francia dal 1890, partecipa alle più grandi rassegne internazionali come l’Esposizione Universale di Londra (1888), di Parigi (1900) e di Torino (1902) dedicata alle arti decorative. I suoi lavori sono tuttora esposti nei principali musei d’arte decorativa del mondo.
Nelle opere di Bugatti vive una felice commistione tra diversi stili che spaziano dall’esotismo moresco al primitivismo coloniale, fino a toccare tratti giapponisti e più genericamente orientalisti. La scelta dei materiali rispecchia questa volontà di unire essenze diverse: utilizza di volta in volta legni pregiati accostati a pergamene dipinte, metalli, ossi, cuoi e passamanerie.
Il tavolo appartenente alla collezione Carraro è l’esempio della creatività sovversiva di Bugatti. Il volume mosso della spirale allude a un influenza proto-futurista, con cui sovvertire la tradizionale staticità dell’oggetto comune.
Nonostante l’indiscutibile successo, Bugatti abbandona Milano per i crescenti costi delle sue opere. Si ritira in Francia nel 1910 prima a Pierrerfonds fuori Parigi e poi a Molsheim in Alsazia, sede dell’omonima fabbrica di automobili fondata dal figlio Ettore, dove si dedica prevalentemente a lavori pittorici.